No Sex Please, We're British (Niente sesso, siamo inglesi!) è una farsa del teatro inglese scritta da Alistair Foot ed Anthony Marriot nel 1971. Portato in scena ininterrottamente nel West End dal 1971 al 1987, con un record mondiale di 6.761 rappresentazioni consecutive, è tra i più duraturi successi nella storia del moderno teatro inglese.

A Messina è stata portata in scena solo da Sceluq nel 2017, adesso riproposta con il cast di successo di DOC, impreziosito per l’occasione con nuovi innesti attoriali, replicato negli ultimi due anni con sold out e un’eccellente recensione su Sipario.it, blog internazionale di teatro.

Un adattamento originale, rivisto dalla regista Matilde Perissinotti Bisoni, che propone lo
spettacolo, un atto unico suddiviso in tre quadri, con uno stile brillante, ammiccante e con toni decisamente provocatori.

GLI INTERPRETI
Enrico Saglimbeni (Peter Hunter)
Sabrina Sciabà (Frances Hunter)
Nino Santamaria (Martin Bridge)
Nella Sgroi (Eleanor Hunter)
Piero Pino (Mr. Morrison)
Pina D’Andrea (Commissario Hannah Pahol)
Basilio Di Pietro (Arnold Needham)
Adriana Malignaggi (Svetlana)
Rosy Romeo (Katrina)
Mario Barresi (Giornalista)

Regia e adattamento di Matilde Perissinotti Bisoni

Manager di produzione Piero Pino, Assistente alla regia Rosy Romeo, Direttore di scena Irene Bruno, Service audio e luci Sound's Colors di Giovanni Rando, Scenografie Giovanni Rando.

Info e prenotazioni nella sezione Contatti

Il Trailer

Lo spettacolo

Note di regia a cura di Matilde Perissinotti Bisoni

La Lupa è un lavoro tratto dall’omonima novella di Giovanni Verga, il dramma racchiude in sé la tematica amorosa, che è stata la punta di diamante del Verga verista.

L’opera è concentrata sul personaggio della “Gnà Pina” soprannominata “la Lupa” per la sua voracità sessuale che la esclude dal mondo femminile contadino dell’epoca, da cui lei stessa si sottrae partecipando al duro lavoro della vita nei campi, con il vigore di un uomo e la spregiudicatezza della donna forte che non teme giudizi.

La vicenda si svolge nel mondo antico della Sicilia povera ma dignitosa, dei contadini “jurnatari” al servizio di un padrone che non garantisce mai la sicurezza economica del loro futuro e nel quale si intrecciano le vite ed i sentimenti dei personaggi che ruotano intorno alla “Lupa”.

Nella messa in scena del lavoro, l’uso delle immagini digitali si intreccia continuamente con l’idea drammaturgica dell’opera e diventa parte imprescindibile, come in effetti avviene nel teatro multimediale, i cui albori risalgono agli anni ottanta.

Alcuni dei contenuti multimediali dello spettacolo sono stati realizzati in luoghi che appartengono al territorio siciliano, ne sono protagonisti gli stessi attori che si muovono sulla scena.

L’azione melodrammatica della musica ed i canti eseguiti dal vivo, sottolineano e rendono esplicito il linguaggio dei personaggi, enfatizzando la sovranità dei loro sentimenti.

La fusione tra il mondo digitale e quello popolare d’autore, che affonda le sue radici d’appartenenza all’antica terra di Sicilia, è un esperimento innovativo e coinvolgente che accompagnerà lo spettatore in ogni piega drammatica dell’opera.

 

 

Il lavoro

Stralcio di teatro moderno, non fedelmente riproposto, tratto da un'idea di Cinzia Berni.

Il lavoro è rivisto in chiave fumettistica con innesti di frasi, opportunamente adattate, tratte dal famoso personaggio di Mafalda, la bambina saggia e irriverente creata dal fumettista argentino Joaquín Salvador Lavado Tejón, noto con il nome d'arte Quino.

Note di regia

Il testo, di connotazione brillante, è sicuramente insidioso per gli allievi perché mette totalmente a nudo le loro capacità: fare ridere il pubblico è cosa ben difficile poiché richiede l'utilizzo sapiente dei tempi comici, supportati da salde competenze attoriali, la cui acquisizione richiede tempo e costanza.

Matilde Perissinotti Bisoni